mercoledì 19 febbraio 2014

UN CARNEVALE, UNA CHIACCHERA...

Tempo di festa, di scherzi e di travestimenti.
Le forme possono cambiare, così come 'impasto e la frittura; ma dal tuffo nell'olio bollente nascono sempre golosità dorate e irresistibili.
Che dal nord al sud caratterizzano i riti dei giorni più folli dell'anno.
In Emilia Romagna si chiamano chiacchere, cenci o donzelle in Toscana, crostoli o grostoli in Friui Venezia Giulia,  bugie in Piemonte, frappe nel Lazio, galani nel Veneto e per finire Orilettas in Sardegna.
Questa ricetta è stata coniata dal padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi.

Ingredienti:
 
270 gr. di farina;
40 gr. di zucchero;
2 uova;
1 cucchiaio di brandy;
20 gr. di burro;
Buccia grattugiata di un'arancia;
1 bustina di zucchero vanigliato;
olio per friggere;
 
Setacciamo  250 gr. di farina con lo zucchero e un pizzico di sale, formiamo una  fontana, rompiamo  al centro le uova e iniziamo  ad amalgamare;
Aggiungiamo il burro, il brandy e la buccia di un arancia grattugiata.
Lavoriamo a lungo la pasta con le mani e formiamo una palla che dovrà riposare in frigorifero.
Tiriamo con il mattarello una sfoglia abbastanza sottile e con la rotella ritagliamo tante strisce;
pratichiamo un taglio verticale al centro di ogni striscia e facciamo passare in mezzo un lembo della striscia stessa, in modo da ottenere un nodo.
Scaldiamo abbondante olio e appena questo sarà ben cado, tuffatevi poche per volte le nostre chiacchere.
Quando saranno pronte le scoliamo per bene e le cospargiamo di zucchero a velo...
 
 


Nessun commento:

Posta un commento